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"AMORI IMPOSSIBILI"

Immagine del redattore: Stefano GuccioneStefano Guccione

A partire da questa affascinante opera di René Magritte, “Gli Amanti”, mi piaceva oggi concentrarmi un pò su quelli che a noi piace definire “Amori Impossibili”. E sul perchè ci piacciono tanto e si ripetono in modo così costante.

Partiamo dal presupposto che il nostro funzionamento è quello che ci porta a fare le nostre scelte e che esse, se ci riflettiamo, sono tendenzialmente sempre le stesse. Infatti, col senno di poi, la frase che ci ripetiamo più spesso è: “finisce sempre allo stesso modo!”


Concentrarci sulla fine di qualcosa però non ha molto senso, se non per poter aumentare il nostro senso di frustrazione e di inefficacia. Sarebbe preferibile invece iniziare a stare su quello che potremmo fare noi per cambiare questo eterno e sempre uguale epilogo che si ripete.


Se ci pensiamo bene noi rimaniamo sempre uguali in tutte le relazioni, a parte cambiare partner, e quelli che scegliamo guarda caso poi alla fine rispecchiano sempre un ideale incastro perfetto. Il problema sorge quando questi incastri diventano nocivi per noi e noi non abbiamo gli strumenti per riconoscerli e per leggere le situazioni, finendo di fatto così per cadere sempre in quelle che definiamo “relazioni impossibili” che altro non sono che amplificatori delle nostre parti “disfunzionali”.


Ecco che allora capire in primis quali sono le nostre parti più fragili e lavorare sul nostro funzionamento, diventa fondamentale per riuscire ad uscire da questo loop e per riuscire a spezzare questo eterno ritorno dell’uguale.

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