
Una delle domande che mi viene posta più spesso, e che anche nell’ultimo box domande è arrivata più volte è:
“Perchè esistono gli/le “EX”?Partiamo col dire che bisognerebbe chiedersi innanzitutto come mai la persona che un tempo avevamo scelto come nostra/o compagna/o di vita, oggi lo/a definiamo soltanto con l’appellativo, quasi a tratti dispregiativo “EX”, non riuscendo più nemmeno a chiamarlo/a o in alcuni casi a pronunciare il suo nome.
È evidente che tutto sia andato bene sin ad un punto ben preciso, dopo il quale qualcosa non ha funzionato più come prima. Un pezzetto di questo ingranaggio ha iniziato a non girare più come un tempo, e questo “accumulo” non maneggiato ci ha portati oggi a non capire più la direzione che ciascuno di noi stava prendendo o ha preso.
Ecco che allora la risposta potrebbe stare dietro al fatto che gli/le "EX" esistono fin quando questo famoso “punto di rottura” non viene ridefinito dando un significato a tutto quello che è successo. Una volta ridefinito ciò, il/la cosiddetto/a “EX” tornerà ad avere il proprio nome, e verrà considerato/a come qualcuno che nel bene o nel male ci ha lasciato qualcosa. Ma che adesso però, purtroppo o per fortuna, non fa più parte della nostra vita.