
Quando parliamo di “ansia” intendiamo quella sensazione con conseguente meccanismo di attivazione che, se controllata, ci permette di rendere al meglio nelle performance. Bisogna sempre differenziare però tra questo genere di stress buono (detto anche eustress) ed invece quella che piuttosto che stimolarci, ci blocca. La cosiddetta “ansia da prestazione”. Infatti lo stress negativo (detto anche distress) proveniente dal timore di non essere all’altezza piuttosto che permetterci una performance migliore, ci crea sensazioni spiacevoli, pensieri incontrollati, fino al punto di invalidare totalmente la performance stessa.
Tutto questo è sicuramente rintracciabile in ogni ambito della nostra vita, ma sicuramente tra i più temuti vi è quello sessuale, dove gli aspetti negativi si concentrano sull’eccessivo peso dato alla performance sessuale, piuttosto che all’atto di amore in sé. Tutto questo a scapito chiaramente della performance che non fa altro che risentire di questi fattori con tutte le conseguenze del caso.
È importante sottolineare che se ci accorgiamo di venire a contatto con tali problematiche, è fondamentale fare una diagnosi differenziale. Quindi rivolgersi prima al medico di base ed eventualmente poi fare delle visite specialistiche spazzerà via qualsiasi possibile fattore di tipo organico, permettendoci poi con consapevolezza e motivazione di poterci rivolgere ad un supporto psicologico in grado di poterci far vedere il problema da un’altra prospettiva così da poterlo successivamente risolvere.