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"LUDOPATIA"

Immagine del redattore: Stefano GuccioneStefano Guccione

Il gioco è da sempre stato importante per gli esseri umani: attraverso il gioco si impara e ci si diverte, a tutte le età. Gioco inteso come modo per poter esprimere quello che abbiamo dentro, per dare forma e voce ad emozioni al quale molto spesso ci risulta complesso riuscire dare nelle prime fasi di vita. Soprattutto i più piccoli, infatti, acquisiscono grazie al gioco nuovi modi per esprimersi, riescono a sperimentarsi, a concentrarsi ed a pensarsi “come se”; facendo di loro individui con una sempre maggiore consapevolezza di se stessi.


A tal proposito è bene però ricordare che se il gioco, inteso come raccontato sopra, può essere molto utile, accresce la creatività, favorisce la socialità e ci rende empatici, spesso in età adulta ed in contesti ben diversi da quelli appena raccontati, può diventare una vera e propria patologia dal quale non si riesce facilmente a venir fuori. Stiamo parlando di ludopatia e gioco d’azzardo. Soprattutto negli ultimi anni, grazie o a causa dell’avvento delle nuove tecnologie che favoriscono e facilitano l’accesso al gioco online, sempre più adolescenti ed anche talvolta bambini, adottano comportamenti disfunzionali nei confronti del gioco, manifestando veri e proprio sintomi riconducibili alla ludopatia e dipendenza dal gioco. Tali disturbi, annoverati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), portano il soggetto a manifestare un comportamento persistente verso il gioco. La persona che soffre di tali disturbi fa del gioco unica priorità, diventando molto irritabile e talvolta aggressiva quando impossibilitata a soddisfare il bisogno di gioco e questo viene alimentato dal meccanismo di rinforzo nominato “rinforzo intermittente”. Tale meccanismo “intermittente” non è regolare o prevedibile dunque mette il soggetto in una condizione di dubbio, dove più gioca più potrebbe avere la possibilità di vincita (soddisfazione del desiderio), o peggio più gioca più avrebbe la possibilità di recuperare con una eventuale “partita fortunata” tutte il tempo o il denaro investito o perso precedentemente in quello stesso gioco.


È importante, soprattutto in fasi di vita come infanzia e adolescenza, dove il gioco può diventare una vera a propria evasione e/o fuga dalla realtà, che tutto questa venga sempre monitorato, in particolare all’interno delle scuole. E che il soggetto sia sempre informato su eventuali sintomi che possono essere preziosi affinché questo prevenga sviluppi futuri. Ad ogni modo la ludopatia e la dipendenza dal gioco d’azzardo possono essere trattate tramite psicoterapia insieme ad uno Psicologo/Psicoterapeuta e, se necessario, con il supporto anche di una terapia farmacologica accuratamente prescritta da un Medico.


È importante, sin dai primi sintomi, rivolgersi ad un professionista per affrontare insieme la sofferenza e le problematiche derivanti da tale disturbo, per comprenderne il funzionamento e promuovere il proprio benessere psicologico.

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