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.M.S. definisce la dipendenza da sostanze come “uno stato psichico e talora fisico, derivante dall’interazione con una sostanza, che determina modificazioni del comportamento e la necessità di assumere questa, per ottenere gli stessi effetti psichici ed evitare la sindrome da astinenza”. ⠀
Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), un disturbo da uso di sostanze rappresenta “un pattern problematico di uso della sostanza che porta a disagio o compromissione clinicamente significativi” in cui devono comparire almeno 2 di diversi sintomi come: consumo della sostanza in grandi quantità, impiego di grandi quantità di tempo per l’assunzione o per ottenere la sostanza, fallimento di adempire ai propri compiti, il “craving” ossia il desiderio incontrollabile di procurarsi la sostanza con ogni mezzo a disposizione. Oltre ovviamente ai sintomi precedentemente elencati ad inizio post.⠀
Il concetto di dipendenza di fatto può assumere un diverso significato a seconda se questa sia un dipendenza fisica o psicologica. In ogni caso il nucleo problematico sta nella assoluta necessità di assunzione e nell'abuso della sostanza. Spesso è proprio la distinzione tra questi due tipo di “dipendenza” che risulta molto complessa. La dipendenza fisica si manifesta quando l’utilizzo ripetuto della sostanza modifica il modo in cui il nostro cervello elabora e discerne le sensazioni piacevoli da quelle spiacevoli. A tutto questo subentra poi l’astinenza quando ne avvertiamo la mancanza. I sintomi come irritabilità, tremori, vomito confermano quindi la presenza di una dipendenza fisica.⠀
La dipendenza psicologica invece viene definita come il bisogno incontrollabile di utilizzare la sostanza per modificare il proprio umore ed auto-indurre sentimenti di gioia e/o aumentare la propria autostima.