
Nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM 5), i disturbi alimentari sono indicati come “disturbi della nutrizione e dell’alimentazione” e si caratterizzano appunto per una alterazione delle abitudini alimentari. Oltre a ciò, di solito il soggetto può presentare eccessiva preoccupazione per il peso e per l’aspetto del proprio corpo, registrando l’esordio prevalentemente durante la fase adolescenziale. Si rileva inoltre che tale disturbo riguardi soprattutto il sesso femminile, ma non è sempre così. ⠀
Tipicamente questo genere di disturbi si caratterizzano per: la diminuzione di quantità di cibo introdotta nel proprio organismo e/o digiuno; ma anche le crisi bulimiche e/o “binge eating” (ossia ingurgitare una notevole quantità di cibo in un troppo breve lasso di tempo); inoltre è possibile riscontrare vomito autoindotto o uso di lassativi per avere il controllo ossessivo del proprio peso ed in ultima analisi anche un’intensa ed estenuante attività fisica al fine di smaltire quanto più possibile assimilato in precedenza. Si precisa che non sempre un soggetto che può presentare questi comportamenti è affetto da tale disturbo, e che è sempre opportuno affidarsi a professionisti in grado di poter fare una diagnosi accurata e precisa del caso specifico.⠀
In un momento storico caratterizzato dall’affermazione della propria immagine, dominato da Social Network in cui si chiede a gran voce modelli a cui ispirarsi e modelle a cui voler somigliare, tutto ciò ha un impatto enorme e devastante sul pubblico, soprattutto per quello adolescenziale. E laddove la ricerca della perfezione diventa una vera e propria “ossessione” ecco che tutte queste problematiche trovano terreno fertile per rendere il soggetto succube di tutte le cosiddette “vanity metrics” che a lungo termine lo priveranno della sua personalità, ledendo non solo il suo stato di salute, ma la sua dignità come persona.