
A seguito degli ultimi casi di cronaca, da giorni veniamo bombardati da minacce provenienti dall’utilizzo massiccio e sbagliato dei Social Network. Se un tempo quando si parlava di “dipendenze” si pensava all’alcol ed alle sostanze stupefacenti, oggi si parla di nuove dipendenze, o di dipendenze senza sostanza, facendo riferimento ad una vasta gamma di comportamenti anomali, tra essi ritroviamo appunto la dipendenza da Internet.⠀
Il disturbo da abuso della rete telematica, l’Internet Addiction Disorder (IAD), è sicuramente tra quelli che ha riscosso particolare interesse e curiosità da parte della comunità scientifica. In particolare è stato osservato come soggetti affetti da tale dipendenza avessero difficoltà nel portare a termine i compiti, a casa o al lavoro, si isolassero dalla famiglia e dagli amici, provasserro euforia quando connessi ma allo stesso tempo sperimentavano senso di colpa legato all’uso smodato di internet.⠀
Ad oggi non si conoscono le cause che determinano l’insorgenza dell’IAD. Le attuali conoscenze neurobiologiche portano a ipotizzare l’esistenza di un disequilibrio tra il sistema della serotonina e della dopamina, mediatori fondamentali per la regolazione dei comportamenti come la disinibizione comportamentale e il meccanismo di gratificazione. La serotonina regola prevalentemente l’inibizione comportamentale e l’aggressività, mentre la dopamina è collegata ai meccanismi di piacere/gratificazione e a quei comportamenti di attivazione della curiosità e ricerca delle novità (Casha and colleagues, 2012). ⠀
Ci ritroviamo quindi catapultati in una realtà in cui anche un solo istante di silenzio diventa intollerabile, quasi un incubo e sempre più spesso tendiamo ad assistere ad un progressivo evitamento generale dei contesti sociali che porta la persona a prediligere il contatto virtuale a quello reale favorendo così la comparsa di condizioni di ansia ed isolamento sociale.